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FIGLI DELLE GUERRE

Non basta il riarmo e neppure il disarmo

Per rimuovere il pericolo della guerra:

Occorre rimuovere lo spirito di aggressione e sfruttamento ed egemonia, dal quale la guerra viene:

Occorre ricostruire una coscienza.

Igino Giordani.

 

La guerra contro l’Ucraina, che sentiamo così vicina, ci colpisce sempre più e ci addolora; non è però la sola guerra dei tempi presenti. Si combatte in Siria, nello Yemen, in Etiopia e questi sono solo i paesi prossimi a noi. Le cause che scatenano la guerra sono sempre ed ovunque le stesse: geopolitiche, etniche ed economiche. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: morte, violenze, distruzioni, esodi, smembramento delle famiglie. Alla fine pagano sempre di più i ragazzi militari chiamati in guerra o i civili e tra questi soprattutto “gli ultimi” che non hanno mezzi per fuggire o per superare la grave crisi economica. Bertold Brecht nella sua poesia La guerra che verràscriveva: ”La guerra che verrà/ non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente”.

E allora che fare? E’ proprio necessario fare la guerra per mantenere la pace? Sembra un controsenso. Barack Obama nel 2009 concluse il suo discorso, quando ricevette il premio Nobel per la pace, affermando che “…la guerra in sé non è mai gloriosa e non dobbiamo mai sbandierarla come tale. La nostra sfida consiste nel puntare a una pace più pratica, più raggiungibile, non basata su un improvviso capovolgimento della natura umana, ma su una graduale evoluzione delle istituzioni umane…” Questa graduale evoluzione dipende da noi e dalle scelte quotidiane di ciascuno e necessita di azioni politiche dirette a intervenire sulle cause dei conflitti e sulle condizioni che creano diseguaglianze.

E allora in questi tempi assurdi e spaventosi credo che sia questa la via che noi Lions dobbiamo seguire. Voglio ricordare una tra le importanti finalità della nostra Associazione “Creare e promuovere uno spirito di comprensione e d’intesa fra i popoli del mondo “. Oltre cento anni fa la nostra Associazione è nata con l’obbiettivo di creare un mondo unito, di garantire dignità e diritti umani a tutti i cittadini del mondo, di combattere la guerra e di essere costruttori di pace.

Thomas Jefferson   terzo presidente degli Stati Uniti d’America dal 1801 al 1809, nella “Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, dichiarò: “noi riteniamo che tutti gli uomini sono stati creati liberi ed uguali”.  Lottiamo anche noi con questo obbiettivo promuovendo sempre più una cultura di pace, di libertà e di uguaglianza tra i popoli, appoggiando l’idea di una Europa Unita, forte, dove tutti, italiani e francesi, ucraini e olandesi possano affermare con convinzione “Siamo cittadini europei” o meglio ancora siamo cittadini del mondo.

Vorrei concludere con una affermazione di un grande uomo dei nostri tempi Gino Strada, un medico che ha dato tutto sé stesso per curare le ferite più intollerabili, quelle provocate da uomini su altri uomini: “Spero che si rafforzi la convinzione che le guerre, tutte le guerre sono un orrore e che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio “

 

 

Verona, 2-5-2022                                                        Antonio Dezio