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Il premio di incoraggiamento allo studio, organizzato dal club San Bonifacio Soave, alla 25° edizione

molti gli studenti premiati e tra questi tanti hanno raggiunto brillanti traguardi

Il 14 gennaio si è tenuta, nella sala del teatro gremita di persone, la 25° edizione del Premio di Incoraggiamento allo studio organizzato dal Lions Club San Bonifacio Soave. Alla presenza del Governatore, Loredana Bavosa, e del Presidente di Zona, Gabriella Biolo, e con la collaudata regia del Presidente del Club, Piergiorgio Agostini, si è proceduto alla cerimonia di consegna dei premi e dei diplomi perfettamente organizzata dalla responsabile dell’attività, Teresa Ros. La premiazione degli studenti è stata l’occasione  per celebrare l’importante anniversario.

E’ senz’altro interessante ripercorrere anche la storia di questo importante concorso che ha visto negli anni moltissimi studenti premiati e tra questi tanti che hanno raggiunto brillanti traguardi.

Durante un direttivo del Club nella primavera del 1998 a casa del Presidente Giorgio Giara, sua moglie Carla (docente presso le scuole superiori) lanciò l’idea di fare qualcosa per la scuola.

L’idea piacque ed venne proposto di effettuare un premio per i ragazzi meritevoli che si iscrivevano all’Università. Carla disse che era una bellissima cosa e che non avveniva frequentemente.

Il direttivo chiese di stilare una bozza di regolamento provvisorio (era ad aprile/maggio e si doveva fare le cose in fretta per coinvolgere le scuole) che venne approvato. Il regolamento prevedeva che fossero premiati i ragazzi meritevoli delle due scuole superiori di San Bonifacio e che fossero iscritti all’università e che si trovavano in condizioni disagiate. Ai ragazzi che comunque si diplomavano con il massimo dei voti si sarebbe consegnato una pergamena denominata Diploma di Benemerenza per testimoniare comunque la volontà del club di premiare le eccellenze e futuri leader nella società.

Furono contattate le due scuole superiori dove i due Presidi (così si chiamavano allora ed erano Mario Nogara per l’ITIS Dal Cero e Stefano Quaglia per il Guarino Veronese) furono entusiasti. Il Preside Quaglia in particolare disse: “è la prima volta che qualcuno viene a dare qualcosa alla scuola invece di chiedere”.

Nel dicembre 1998, presso l’aula magna del Guarino si tenne la prima cerimonia del Premio con il nuovo Presidente del Club Eugenio Meschi.

Il regolamento venne poi sistemato ed il Premio divenne negli anni successivi un punto fermo nella vita del Club San Bonifacio Soave e delle scuole.

Ma come tutte le cose belle esse evolvono. Sulla spinta di una amica professoressa della scuola media inferiore si pensò di consegnare il Diploma di Benemerenza anche ai ragazzi delle scuole medie inferiori. Anche qui (la scuola era unica) il Preside si dimostrò interessato e collaborò moltissimo. Eravamo nei primi anni del 2000 (forse 2004). Alle cerimonie, da quegli anni, ci fu grande partecipazione di alunni, docenti, parenti dei premiati e LIONS. L’Amministrazione di San Bonifacio si dimostrò sempre attenta con il fornire l’utilizzo gratuito del cinema Centrale. Da sottolineare la partecipazione delle classi 5° delle superiori che aveva lo scopo di mostrare a chi stava per diplomarsi la possibilità di ricevere un premio per l’eccellenza.

Alcuni cambiamenti negli anni avvennero come la divisione della unica scuola media inferiore in due direzioni didattiche, l’estensione del Diploma di Benemerenza anche alla scuola media di Soave ed inoltre la consegna di assegni di supporto alle attività didattiche alle scuole medie inferiori ed al Centro di Formazione “San Gaetano”.

Nel 2007 il “Premio di Incoraggiamento” venne intitolato alla memoria di Gian Antonio Martinelli che era deceduto da poco. Egli era l’ultimo dei soci fondatori in vita del nostro Club San Bonifacio Soave nato nel 1963.

Alcuni numeri testimoniano la valenza del nostro service: circa 200 premi consegnati (valore circa € 100.000), circa 1000 Diplomi di Benemerenza ed assegni alle scuole (valore circa € 15.000)  in 25 anni. E non finisce qui.

Una nota, da sottolineare, è il lavoro di squadra:

“non è importante chi ha l’idea del service, non lo è chi lo progetta, chi lo realizza, chi lo celebra, è importante far del bene agli altri. Insieme si fanno grandi cose”.