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Le Ragioni della Speranza

Workshop formativo dell’Accademia del Lionismo Anno Sociale 2022 – 2023

Decisamente numerosa, fino al tutto esaurito, la partecipazione al secondo Workshop “Le Ragioni della Speranza”, che ha avuto luogo il 17 febbraio scorso presso il rinnovato Belstay Hotel di Mestre.

Protagonisti dell’evento formativo e di studio Paolo Gubitta, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale e Imprenditorialità dell’Università’ degli Studi di Padova, Direttore Scientifico della Cuoa Business School, e Don Marco Pozza, Cappellano del Carcere Due palazzi di Padova, nonché Scrittore, Intervistatore e personaggio televisivo Italiano.

Ad orchestrare magistralmente l’incontro tra due relatori di altissimo livello non poteva che esserci un moderatore d’eccezione: Sebastiano Zanolli, Manager, Speaker, Scrittore, Formatore, partner della nostra Associazione con sempre rinnovato impegno, grande disponibilità ed amicizia. Come utile novità, nell’abito degli Workshop dell’Accademia, ha fornito alla platea, nel corso del dibattito, uno strumento semplice ma altamente interattivo: il suo cellulare, al quale sono affluite “on line” le numerose domande che gli spettatori desideravano rivolgere ai relatori.

Il tema di studio è stato sapientemente trattato, indagandolo, illuminandolo ed interpretandolo, attraverso le due diverse lenti rappresentate dai due relatori: quella del pragmatismo della visione manageriale e quella della visione Cristiana, apparentemente portatrici di opposte visioni della vita.

Il concetto di speranza, nell’accezione di “Spes” dal Sanscrito, ovvero: “tendere con fiducia verso una metà” riassume pienamente lo spirito Lionistico, impregnato di fattivo ottimismo, percezione del tutto come, appunto, “fattivamente possibile”. Virtù o dote che ci avvicina alla visione di Dio? L’intervento di Don Marco Pozza ha confermato questo assunto, dichiarando quanto la Speranza sia un sommo dono, ottenibile però attraverso un percorso individuale e sociale. Per poter far affiorare ed incrementare la Speranza, all’interno di un luogo di detenzione, il cammino si deve necessariamente dipanare mirando alla ricerca dell’Umanità. “Cercare l’Uomo”, quindi, oltre il buio della caduta indotta dal reato commesso. Il detenuto, in quanto uomo, non va identificato con il proprio errore ma riconosciuto da quanto di costruttivo, e positivo, sarà in grado di attuare allontanandosi da un ambito di distruttività. Lo stesso Papa Francesco ha evidenziato come la Speranza perduta possa essere ricostruita quasi “artigianalmente”, partendo dal basso, dalla “caduta”, scoprendo nuove opportunità di Vita, puntando non solo al cambiamento ma anche ad uno scopo. Mani che erano macchiate di sangue si trasformano così in mani che impastano dolcezza, rilegano sapere, costruiscono un domani. Mani che, allenate dal continuo lavoro in carcere, diventano esperte, fino a raggiungere l’eccellenza.

Questo percorso di nuova vita rappresenta il più forte, onnicomprensivo messaggio del Cristianesimo. A questo percorso di riabilitazione dell’anima, ottenuta anche e soprattutto grazie all’attività lavorativa, si è raccordato il Professor Gubitta, ponendo il focus sulla potenzialità umana. Ciò che non è ancora stato realizzato può essere realizzato da ognuno di noi.

La Speranza nasce, cresce e si sviluppa se viene identificato un “purpose”, uno scopo importante, eticamente solido, altamente motivante. L’obiettivo potrà essere raggiunto più facilmente e velocemente utilizzando un sapiente management intriso di valori. Il Professor Gubitta ci invita quindi a formulare programmi di oculata gestione professionale del volontariato, in grado di includere, arricchendo quindi ogni progetto, le singole differenze e peculiarità dei volontari operanti: genere, orientamento, stile di vita. Ha inoltre rilanciato il concerto di Solidarietà come base fondante della Speranza e della capacità di trasmettere la forza insita nella Speranza stessa.

I diversi approcci dei due relatori si sono mirabilmente integrati: due facce della stessa, preziosissima, medaglia. È altrettanto prezioso è stato anche il “memento”, espresso dal nostro Governatore Maresca Drigo a tutti i Lions presenti: lasciare questo mondo migliore di come l’abbiamo trovato, grazie alla nostra “Vision” e alla nostra “Mission”. In sintesi, la Speranza ferma e determinata di costruire, sempre e comunque, il Bene.

 

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