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Covid e ritardi nello sviluppo Screening per 280 bambini

presentato il progetto del Lions Club Schio che coinvolgerà tutte le scuole d'infanzia cittadine.

 

Il primo successo l’ha già ottenuto. Anzi, sono due: avere l’adesione di tutte le scuole dell’infanzia di Schio e, soprattutto, far dialogare famiglie, educatori e pediatri. “Parole in movimento” è il nuovo service del Lions club Schio e ha come obiettivo la prevenzione del ritardo del linguaggio e dello sviluppo nella prima infanzia. È rivolto ad un potenziale di 280 bambini che frequentano l’ultimo anno delle scuole dell’infanzia della città, i “grandi”, e consiste in uno screening, che verrà fatto fra dicembre e maggio.

«Dopo la grande paura – spiega il presidente, Enrico Bianchini – il Covid ha lasciato pesanti eredità sulla salute, soprattutto di adolescenti e bambini. Il Lions club Schio, consapevole che non basta segnalare un problema, ma occorre impegnarsi per trovare una soluzione, ha scelto di occuparsi dei più piccoli, facendo tesoro dell’esperienza acquisita negli anni attraverso lo screening sulla vista. Il principio è stato quello di far dialogare tutte le figure che si occupano della loro crescita. Un modo per individuare presto eventuali campanelli d’allarme, indicare una soluzione e far sentire i bambini al centro dell’attenzione degli adulti. L’augurio, e l’impegno, è che sia solo l’inizio, perché il sogno di un futuro migliore comincia anche da questo».

Così l’iniziativa, che impegna i soci con esperienze come medici ed educatori, può contare sul patrocinio della Federazione medici pediatri della provincia di Vicenza, patrocinio e contributo del Comune di Schio, l’adesione di tutte le scuole e il supporto del centro clinico La Quercia che si occuperà di tutta la parte operativa, oltre al sostegno economico dell’azienda Pfm di Torrebelvicino, tramite la socia Elisabetta Moro Fioravanti e della Fondazione distrettuale Lions.

«Il disagio maggiore riscontrato nei bambini – spiega Paola Campanaro, psicopedagogista e titolare de La Quercia – è il rapporto con il corpo. Io li definisco “patatoni”. Sono molto statici, non fanno le capriole, non sanno ritagliare, fanno fatica a trovare soluzioni ai problemi. Questo comporta anche un ritardo nello sviluppo del linguaggio e si ripercuote nell’adolescenza quando c’è un ritiro sociale: il distacco dal corpo si traduce in difficoltà a socializzare. Le famiglie sono sempre più chiuse, i genitori più ansiosi. E non c’è da stupirsi nell’apprendere, dall’ultimo rapporto di Save the children, che il primo rapporto sessuale è virtuale».

Il progetto sarà presentato nel dettaglio attraverso alcuni incontri pubblici. Il 23 novembre, dalle 17 alle 19, ci sarà un incontro formativo con i docenti delle scuole paritarie, nella sala meeting box del Faber box; seguirà, alle 20.30, l’incontro con i genitori. La proposta sarà ripetuta il 30 novembre, con gli stessi orari, per docenti e genitori degli istituti comprensivi. L’adesione sarà su base volontaria e, una volta completato lo screening, è previsto un colloquio on line per tutte le famiglie con una logopedista, per la consegna e la spiegazione del report che può dare tre indicazioni: è tutto nella norma, si consiglia un monitoraggio tra “n” mesi, oppure una richiesta di intervento immediato.

A tutte le famiglie verrà inviato un referto clinico da far vedere al proprio pediatra.

Marialuisa Duso