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Giovanni Impastato racconta la storia del fratello Peppino ai giovani di Rovereto

incontri, presso gli Istituti Superiori "Fontana" e "Don Milani" e alle scuole medie "Halbherr", organizzati dal Lions Club Rovereto Host

 

Il soggiorno a Rovereto di alcuni giorni di Giovanni Impastato, fortemente voluto ed egregiamente organizzato dal Lions Club Rovereto Host della Presidente Valentina Andreatta, è stato un toccasana di conoscenza e di emozioni soprattutto per i molti studenti della città che lo
hanno incontrato.

Giovanni ha potuto raccontare la storia del fratello Peppino, vigliaccamente assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui fu trovato a Roma il cadavere di Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse, coincidenza questa forse non casuale. Lo ha fatto in più incontri, presso gli Istituti Superiori “Fontana” e “Don Milani” e alle scuole medie “Halbherr”, trovando ovunque attenzione molto interessata da parte di studenti e docenti.

Il momento più significativo è stato certamente la mattinata di mercoledì 13 marzo, quando più di 430 studenti dei sei Istituti superiori cittadini hanno potuto ascoltare e dialogare con Giovanni. Attraverso la storia del fratello Peppino, il tema sviluppato è stata la mafia, la lotta sanguinosa contro di essa, la legalità. Giovanni Impastato ha portato ovunque una narrazione fatta con parole chiare, dure, toccanti.

Accanto al fratello, di cinque anni più vecchio, ha vissuto sin da piccolo l’ambiente mafioso, lo zio Cesare Manzella e il padre Luigi erano mafiosi. Entrambi hanno visto con i propri occhi le sanguinose azioni e i disastri ambientali compiuti dalla mafia nella loro amata Sicilia e hanno annusato più volte l’odore criminale della dinamite.

Un potere, quello mafioso, che negli anni cambia insinuandosi via via sempre più negli anni nella società, nell’economia e nella politica a più livelli. Peppino cresce e si ribella. Diviene acerrimo nemico della mafia che domina anche il suo piccolo amato paese di Cinisi. Lo fa con le parole, con la musica, con l’ironia attraverso il suo giornale, l’Idea Socialista, e la sua libera Radio Aut. Fino a quel tragico 9 maggio 1978, quando la cosca di Gaetano Badalamenti fa saltare in aria il corpo del giovane nemico, il libero uomo e giornalista Peppino.

Da allora il piccolo paese di Cinisi è museo che racconta la mafia e parimenti capitale consapevole e coraggiosa di ogni lotta contro la mafia.
Su questi temi gli studenti, sin dallo scorso autunno, hanno partecipato ad un concorso di poesia, di fotografia e di musica loro proposto dal Lions Club Rovereto Host. È stato un grande successo. Sono nati elaborati e proposte di assoluto livello culturale. Conseguentemente lo storico Lions Club cittadino non ha volutamente fatto classifiche, ma giustamente ha premiato tutte le classi partecipanti.

In conclusione, un’iniziativa che ha proficuamente stimolato i nostri giovani, rendendoli protagonisti nel diffondere ed affermare i valori della legalità, della libertà, del rispetto e della democrazia. Il tutto attraverso la conoscenza, l’ascolto e il dialogo preziosi con un protagonista diretto quale Giovanni Impastato.

Paolo Farinati