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Il Governatore Giorgio Barbacovi al Congresso di Trento

un’atmosfera carica di emozioni ed un messaggio semplice, diretto, empatico, privo di ogni nota retorica


Il 18 settembre c.a. a Trento, durante il XXXVIII Congresso di Apertura del Distretto Lions 108TA1, il Governatore Giorgio Barbacovi ha pronunciato il suo primo discorso ai Soci presenti, un messaggio semplice, diretto, empatico, privo di ogni nota retorica, un messaggio che ha creato un’atmosfera carica di emozioni tra tutti i presenti.
Ha esordito auspicando che il Congresso debba essere una “FESTA”, un incontro tra amici, un incontro che ci lasci un ricordo piacevole, un arricchimento interiore.
Ha poi focalizzato tre punti come risposte a tre domande che si è posto:
“CHI, COME, CHE COSA”
1) CHI siamo? Una domanda semplice a cui ha risposto raccontando la sua esperienza di Lions al suo primo congresso distrettuale. Era fiero di far parte di una grande associazione, di aver subito potuto instaurare un rapporto confidenziale con tutti. Aveva però notato la distanza che divideva i soci presenti in platea da quei signori seduti in fondo, sul palco, con i gonfaloni, le bandiere, i fiori, così lontani; oggi però Lui si trova là, al loro posto; in realtà siamo tutti soci, con la stessa etica e lo stesso scopo e oggi l’attenzione va al Socio entrato per la prima volta al congresso. Una premessa per affermare che questa distanza deve essere eliminata, che siamo tutti una grande famiglia e siamo tutti pronti a vivere insieme con l’entusiasmo e la gioia che ci caratterizza.
Però l’entusiasmo e la voglia di servire nascono da una forte motivazione ed è questa che dobbiamo cercare in noi stessi.
A questo punto il Governatore racconta la sua esperienza di vita e la sua grande motivazione ben delineata all’interno del guidoncino dove risalta in modo stilizzato il diminutivo della piccola ALE (Alessia) sempre lì presente nella sua vita, spinta costante a reagire e a donare agli altri questo grande amore da lei ricevuto in un magico rapporto. La parola “ALE” è costruita sulle tre lettere con colori diversi: “A” in blu, un colore che richiama l’ordine delle cose,” L” in giallo simboleggia la luce e la creatività, e, infine, la “E” che richiama la tastiera del piano, la musica dunque, un linguaggio universale, fonte inesauribile delle nostre emozioni e delle nostre passioni e che rappresentava lo strumento di comunicazione tra loro due.
2) COME operare: “Servire con il cuore”, come dice in nostro Presidente Internazionale Alexander Douglas, da volontari quali siamo, convinti che quello che facciamo non è per ordine di nessuno, ma perché siamo Lions convinti della nostra missione, per nostra scelta e questo ci carica di responsabilità.
Certamente per poter lavorare nel sistema dobbiamo conoscerlo e lavorare per competenze, mettendo a disposizione dell’associazione le nostre esperienze, le nostre relazioni, le nostre capacità tecniche.
3) CHE COSA fare: qui il Governatore per sua scelta non ha parlato di programmi e ha lasciato ai vari coordinatori dei Service il compito di raccontare le loro attività e i loro progetti. Ha soltanto accennato al Kairos Service nazionale perché venga particolarmente promosso nelle scuole, al tema dell’Afghanistan, grande tragedia del momento; ha infine invitato i Soci a seguire i messaggi e gli aggiornamenti del Service della comunicazione.
Ha concluso con un riferimento ai giovani Lions e ai Leo invitando i Club a essere più attrattivi e a trovare delle politiche che favoriscano la loro entrata nel nostro mondo; i giovani hanno competenze e una operatività tecnologica molto più avanzata della nostra e quindi rappresentano una grande risorsa.Ha concluso il suo discorso, dopo aver chiesto l’aiuto di tutti, con le seguenti parole: “A maggio ci ritroveremo al congresso di chiusura. Se avremo realizzato i nostri obiettivi sarà merito vostro, se qualcosa andrà storta sarà colpa mia”.
Grazie Giorgio, il tuo discorso è stato un messaggio straordinario con cui hai mirabilmente trasmesso i

tuoi più profondi valori di solidarietà, di fratellanza, di servizio, di amore al prossimo e in particolare, alle persone sofferenti dando loro speranza, perché una vita vissuta secondo i valori più profondi vale sempre la pena di essere vissuta. Ha preceduto la tua relazione l’esperienza di Giorgia, una ragazza meravigliosa che riesce a convivere con la sua malattia affrontando in modo coraggioso le barriere e i limiti che incontra; è stato un esempio e anche un messaggio per affermare i tuoi-nostri valori e l’impegno che ci assumiamo.

Antonio Dezio