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Lc rovigo – serata di musica e poesia

I versi di Arnaldo Pavarin, la fisarmonica di Bruno Paganelli e un brillante Fulvio Capostagno in veste di guida didattico culturale. Serata intensa e ricca di suggestioni quella organizzata dal presidente del Lions Club Rovigo Luigi Marangoni alla vigilia dello stop imposto dal coronavirus. Filo conduttore il libro “Voérghe ben a la vita”, raccolta di parole in dialetto e in lingua in forma di poesia che Pavarin, sostiene di avere “disordinatamente raggruppate in più capitoli”. Così come confusamente ha ripescato i ricordi della sua vita nel “cassetto dell’anima”.

Un volume di “grande valore, ma privo di prezzo” – come ha sottolineato Capostagno – Un testo fuori commercio, che Arnaldo propone come strumento di riflessione alla sua “terra di fiumi, di acqua, e di amicizie mai dimenticate”. “Testi godibili e semplici – spiega Capostagno in prefazione – nei quali traspaiono i valori antichi della tradizione, l’attenzione e la disponibilità personale all’altro, l’amore familiare, la voglia e la forza di guardare avanti”.

Un messaggio d’amore quanto mai attuale oggi, che un invisibile virus ha messo in discussione l’efficienza delle più sofisticate tecnologie. E allora? Andiamo avanti. Amiamo la vita, ma ricordiamoci da dove siamo partiti. Non sottovalutiamo la saggezza dei nonni, le loro tradizioni, i loro gesti antichi, le loro parole.  Quelle parole, oggi “strane”, che Arnaldo Pavarin ha imparato a conoscere nella campagna di Arquà Polesine dove è nato prima della Grande Alluvione.

Dipendente dell’Amministrazione comunale di Rovigo, Pavarin è stato fondatore e presidente per 15 anni della Associazione Barbujani e della Biblioteca Carlizzi. Poeta pluripremiato ha pubblicato “Un cuore spazioso” nel 2012, “Come Orizzonte” nel 2014 e “Na streta al cuore” nel 2016. L’ultimo “Voérghe ben a la vita” nasce nel 2019 con la prefazione di Fulvio Capostagno e una foto di Domenico Russo in prima copertina, che richiama il passaggio di testimone fra generazioni. Di Roberto Bottari, invece, le due mani che si stringono, l’una sostenuta dall’altra, in quarta di copertina accanto a una struggente poesia di Arnaldo intitolata “Se un doman” dedicata al padre anziano. “E’ la poesia più preziosa – commenta ancora Capostagno – Da leggere per prima a libr,o ancora cellophanato”.

Il sodalizio con Paganelli nasce quasi per caso ed è ormai indissolubile. Perché la sua fisarmonica ha uno straordinario respiro che avvolge musica versi e persone in un unico grande abbraccio.

Nella foto da sinistra: Bruno Paganelli, Fulvio Capostagno, Arnaldo Pavarin e Luigi Marangoni